viaggi per il mondo - by Santi Pane
BAJA CALIFORNIA SUR
(Tour 2009)
Oltre un migliaio di chilometri percorsi in totale libertà, al di fuori di percorsi obbligati o circuiti organizzati, senza limiti di orari o tappe da rispettare, lungo gli interminabili rettilinei della "Mexico 1", la lunga striscia di asfalto che percorre da nord a sud l'intera penisola dello stato messicano della Bassa California, punteggiata da fantastiche distese di cactus che si distendono tra l'Oceano Pacifico ed il Mare di Cortéz.
Loreto, la vecchia ‘capitale de las Californias’, conserva interamente il fascino dell’antico splendore coloniale. E’ poco più di un piccolo villaggio, dall’inconfondibile stile architettonico che ci ricorda tanto le residenze dei governatori celebrate nelle pellicole di Zorro. Si estende dal suo cuore centrale, con la sua Plaza Civica e la Misión de Nuestra Señora de Loreto, tra le più belle e meglio conservate dell’intera penisola. Loreto è un punto nevralgico per le escursioni verso la parte settentrionale della B.C.S.
Mar y cactus
La Baja California è un territorio esteso poco più dell'Italia e con appena un milione di abitanti: si presenta al visitatore con la forza dei suoi panorami selvaggi, dove l'azione dell'uomo non ha ancora inciso o turbato una natura millenaria.
Una terra con i suoi deserti di cactus, con le spiagge senza fine, un luogo unico e con una propria 'personalità' che resiste incurante alla influenza delle culture confinanti, quella statunitense a nord e quella del Messico continentale ad est.
foto in alto a sin.: isola di Espiritu Santo, sulla costa orientale, raggiungibile in barca veloce da La Paz
DIARIO DI VIAGGIO
E' tarda sera quando giungiamo a Città del Messico, dopo un lunghissimo trasferimento aereo intervallato da scali intermedi. Dobbiamo attendere ancora qualche ora prima dell’ultima coincidenza per la destinazione finale. A vederla dall’alto, la megalopoli messicana rivela tutta la sua imponente estensione, con le luci del centro e dei sobborghi che si distendono senza limiti in tutte le direzioni, quasi a ricoprire l'estensione di un'intera regione. Quando atterriamo il clima è mite, nonostante l'altitudine, e ci lascia pregustare il tepore tropicale che troveremo non appena raggiunta la meta della nostra vacanza, la lunga propaggine peninsulare che, dipartendosi dalla California statunitense, si distende verso sud, tra l’Oceano Pacifico ad ovest e l'incantevole Mare di Cortéz ad est.
Finalmente, dopo una estenuante attesa, viene chiamato l’imbarco del nostro ultimo volo che ci porterà a La Paz, la località di maggiore importanza dello Stato della Baja California Sur. L'aeromobile è un 'Embarier 145', un bimotore di nuova progettazione dalla linea aerodinamica e dalla fusoliera allungata, che punta deciso nel cielo scuro della notte, interamente cosparso di stelle. Siamo un po' stanchi per le lunghe ore di viaggio accumulate nei voli precedenti e prestiamo una davvero scarsa attenzione all'unica hostess di bordo che, leggendo da un taccuino annotato a mano, enuncia gli avvisi di rito prima del decollo, a beneficio dei passeggeri – siamo una cinquantina in tutto - disposti in una doppia fila sul lato destro dell’aereo ed in una insolita fila di un solo posto sul lato opposto. L'ambiente piccolo contribuisce a creare una certa atmosfera di familiarità tra i passeggeri, una sensazione quasi piacevole in raffronto agli spazi dei grandi boeing intercontinentali sui quali abbiamo affrontato la prima parte del nostro viaggio. La giovane e graziosa hostess esaurisce rapidamente il suo compito, con succinte notizie sulla rotta che seguiremo e la velocità di crociera, avvertendo, con la voce sicura di chi è abituato a ripetere le stesse cose, che "in caso di ammaraggio si dovrà far ricorso al salvagente" che, data la caratteristica del piccolo aereo, sarà costituito dallo stesso cuscino del sedile, da adattare per l'occasione!
Decolliamo che è tarda sera, e veniamo attratti dallo splendido scenario delle luci sottostanti della grande capitale che si allontana velocemente. E' già trascorsa quasi mezz'ora di volo, quando siamo ormai prossimi alla linea costiera che si affaccia sul mare di Cortéz, che separa la terraferma messicana dalla penisola della Bassa California. Il rumore regolare e monotono dei motori ci induce un senso di torpore, complici le tante ore trascorse dall’inizio del viaggio. Viene improvvisamente rotto da un inaspettato breve annuncio del comandante, nella lingua spagnola locale e poi ripetuto in inglese, che ”…siamo costretti ad invertire la rotta e rientrare prontamente all’aeroporto di partenza”), per un imprecisato ‘problema tecnico’ dell’aeromobile. L’annuncio mi coglie di sorpresa, mi guardo intorno un po' incredulo, quasi a voler cercare una conferma a quell'annuncio nello sguardo e nell' atteggiamento degli altri passeggeri, quasi tutti gente locale, mentre l'aereo inizia in contemporanea una decisa virata per il rientro verso l'aeroporto di Città del Messico. Avverto una grande stanchezza, ma ancor più si fa strada una comprensibile preoccupazione che prende subito il posto del disappunto iniziale per l'inconveniente verificatosi. Non riesco a scorgere, tuttavia, particolari segnali di tensione tra gli passeggeri presenti; davanti al mio sedile c'è un turista in età avanzata, dai tratti anglosassoni (dalla scritta sull'etichetta del suo zaino apprendo che è di nazionalità tedesca), il quale però non sembra essersi accorto praticamente di nulla, facendo orecchio da mercante ai ripetuti richiami della hostess che lo invita a richiudere il ripiano ribaltabile su cui ha dimenticato una rivista lasciata aperta. Riesco ad incrociare lo sguardo della passeggera che siede sull'altro unico sedile al lato opposto del corridoio: è una donna messicana di mezza età, dal portamento sobrio, una passeggera probabilmente avvezza a quella tratta di volo.
Capisce che sto cercando una sorta di inutile conferma dell' annuncio appena dato dal pilota e, realizzando che sono straniero, mi ripete in inglese quanto, invece, avrei voluto fosse stata una cattiva interpretazione. Colgo anche nei suoi occhi un velo di preoccupazione, tenuta tuttavia ben sotto controllo. Forse io e mia moglie eravamo già troppo stanchi per renderci effettivamente conto della situazione; anzi è probabile che sia stata proprio quella sensazione di 'sfinimento', per le lunghe ore di viaggio sin lì affrontate, che paradossalmente ci ha preservati da una comprensibile crisi di panico! Lei è ancora più preoccupata e mi ricorda, quasi a voler allontanare quel senso di fatalismo cui abbiamo pur pensato, che tra qualche or, dopo la mezzanotte, sarà il suo 46° compleanno ...!
L'Embarier 145 è poi regolarmente atterrato a Ciudad de Mexico; saremmo dovuti ripartire con un nuovo aeromobile, ma il piccolo aeroporto di La Paz, la nostra destinazione finale, non avrebbe più potuto accoglierci passata una certa ora della notte e quindi, bagagli alla mano, veniamo trasferiti in un albergo poco distante dallo scalo per trascorrere la notte, contrariati e stanchi, ma con la consapevolezza di essere ancora sulle nostre gambe! Trovo un computer disponibile presso la reception, voglio inviare una mail alla struttura ricettiva che ci attendeva per la sera ed alla compagnia di noleggio dell’auto per segnalare il disguido….ma in quella dannata tastiera spagnola non riesco a trovare il simbolo della “chiocciola” per comporre gli indirizzi mail…o forse è la stanchezza che non me la fa trovare. Alla fine assolvo al compito con il generoso aiuto di qualcuno che non ricordo. Ormai sono le 3 della notte quando crollo su un anonimo letto di una stanza di albergo vicino allo scalo messicano.
La mattina seguente un cielo azzurrissimo ci da il buongiorno, è ancora prestissimo … è una giornata splendida! Nella tarda mattinata siamo sul nuovo volo (un altro Embarier 190, come quello della sera precedente, ma dalle dimensioni un po' più ampie) che attraversa l'azzurro intensissimo del cielo, lasciando dietro di sè un solco di fumo biancastro che si dissolve nell'aria.
. . . e qui comincia la nostra vacanza nella Baja California Sur!
Il villaggio di Todos Santos è un piccolo centro che sorge sulla parte meridionale della costa del Pacifico, lambito da lunghe spiagge frequentate da pescatori locali e scarsamente invase dal turismo di massa. In questi ultimi anni è divenuto meta prediletta di pittori ed artisti amricani, che vi dimorano per buona parte dell'anno, contribuendo a farne un luogo di richiamo culturale tra i più visitati della regione. L'Hotel California, il più importante della località, è diventato celebre per essere stato il motivo ispiratore dell'omonimo brano musicale degli "Eagles".
Spiaggia nell'isola di Espiritu Santo, sulla costa orientale, raggiungibile in barca veloce da La Paz). E' una straordinaria oasi naturalistica, con imponenti pareti di roccia a picco sul mare e spiagge di sabbia bianchissima, circondate da acque calde e cristalline. Vi nidificano una gran varietà di specie volatili ed ospita una numerosa colonia di leoni marini, grande attrazione del luogo
Particolare della vecchia Missione di San Javier. Si raggiunge dal centro principale più vicino di Loreto dopo un tratto di circa 32 Km. di strada sterrata e tortuosa, tra boschi di cactus e panorami mozzafiato sul mare di Cortéz (guarda lo slideshow sotto)
i rettilinei della “Mexico 1” sembrano non finire mai. La “transpeninsular” è l’unica arteria che attraversa da nord a sud l’intero paese, con paesaggi selvaggi e di indubbio fascino. Non è raro imbattersi in animali (mucche, coyotes, asini) che attraversano la carreggiata; è di sicuro molto frequente, invece, imbattersi nei tantissimi posti di blocco militari, con giovanissimi soldati armati fino ai denti, che ispezionano il veicolo per prevenire traffici illeciti di armi o droga. La Baja California è una delle penisole più lunghe del mondo, con oltre 1800 chilometri di estensione dal confine settentrionale statunitense sino alla punta meridionale di Cabo San Lucas
La Baja California è caratterizzata in modo prevalente da un ecosistema desertico e selvaggio, in massima parte disabitato e con una natura che regna incontaminata. Una regione unica, dove la vegetazione del deserto e le enormi distese di cactus prosperano a fianco degli scenari mozzafiato della costa e delle isole che punteggiano la costa lungo il mare di Cortéz.
il porticciolo di Bahia Magdalena, sulla costa pacifica della Baja California Sur. Durante i mesi invernali, da gennaio a marzo inoltrato, si assiste allo spettacolo straordinario della migrazione delle balene grigie che dall'Alaska e dal Mare di Bering, attraverso un viaggio lungo 9000 chilometri, raggiungono le coste della B.C.S. per trascorrervi il periodo dell'accoppiamento e della riproduzione. Il "whale watching" è diventata un'attività che attira ogni anno migliaia di appassionati; viene gestita dalle comunità locali di pescatori che mettono a disposizione lance ed imbarcazioni di vario tipo per i tour giornalieri di avvistamento. Le principali località attrezzate per questo tipo di escursioni sono quelle di Puerto San Carlos e Puerto Lopez Mateos e, più a nord, quelle di Ojo de Liebre e della laguna di San Ignacio.
Testo e foto di Santi PANE